Scuola in Ospedale

ATTIVAZIONE DELLA SCUOLA PRIMARIA IN OSPEDALE

manifesto- I DIRITTI DEI BAMBINI IN OSPEDALE

PREMESSA
Della salute l’organizzazione Mondiale per la Sanità fornisce la seguente definizione: ”La salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale completo, e non semplicemente l’assenza di malattia o di infermità”.
L’organizzazione del Servizio Sanitario deve pertanto essere programmata assicurando un’assistenza che accanto all’efficacia della “cura” medica,  preveda attenzione alle condizioni psicologiche e sociali del bambino e dell’adolescente.
Il progetto di attivazione della Scuola in Ospedale, nasce quindi dalla consapevolezza che il benessere psicologico migliora le prospettive di cura e di guarigione dei bambini e degli adolescenti.
OBIETTIVI GENERALI
Fornire un servizio ormai ampiamente esteso e consolidato a livello nazionale
Fornire un servizio che attivi tutte le strategie di recupero del paziente e renda meno traumatico il decorso clinico  
OBIETTIVI SPECIFICI
La centralità dell’alunno, fondamentale in ogni processo educativo, andrà ripensata in relazione alla particolare condizione fisica e psicologica di ognuno. Infatti, la malattia determina, in chi si trova a viverla, varie difficoltà  rispetto alle quali deve essere raggiunto un nuovo equilibrio e un nuovo adattamento. (Piaget) (4) Sul versante psicologico  gli studi condotti da Spitz,  Bowlby, Robertson  hanno posto l’accento sulle difficoltà emotive e sulle deprivazioni  sensoriali riscontrate nel bambino in ospedale. Altri studiosi , quali Eiser,(5) (6) (7) hanno esaminato le modalità con cui i bambini e gli adolescenti si  adattano alla malattia. In relazione alla natura specifica della scuola in generale e a tutte le problematiche  connesse con un’utenza  così particolare, alla scuola in ospedale spetta il conseguimento dei seguenti obiettivi:
OBIETTIVI
Promuovere lo sviluppo della persona  nella sua integralità e globalità per una diversa e  migliore qualità della vita
Personalizzare l’accoglienza degli alunni
Creare un rapporto significativo con la famiglia e con il personale dell’ospedale: medici, infermieri
Programmare l’istruzione e un  raccordo con la scuola di provenienza
Recuperare i ritardi degli alunni ricoverati privilegiando tutte le metodologie ritenute valide a fornire elementi gratificanti  sul piano delle relazioni, degli apprendimenti e dell’autostima.
Promuovere l’adattamento dei bambini  e degli adolescenti alla malattia per permettere loro di comprendere e collaborare  alla riuscita della terapia.
Per l’attuazione di tali obiettivi  gli orizzonti entro i quali operare vengono delineati nei seguenti punti:
a)     la considerazione delle dinamiche educative in un’ottica sistemica;
b)     il rapporto tra l’ospedale  la scuola e il territorio;
c)     l’inserimento dell’informatica nelle opportunità didattiche.
a)  In relazione al primo punto è auspicabile , all’interno degli ospedali pediatrici, una programmazione intesa secondo Castelli, come: “ organizzazione ottimale delle risorse per il raggiungimento degli obiettivi tenendo conto dei vincoli”.(9)  In tale ottica, la costituzione  di un gruppo operativo misto di lavoro, formato da medici, dirigente scolastico, insegnanti, psicologo, infermieri, avrà il compito   di programmare incontri di raccordo tra le varie figure professionali,(8) assumendo una metodologia di problem-solving  che tuteli  sul piano gestionale l’uguaglianza delle differenti competenze tecniche.
Tale équipe dovrà altresì stabilire l’organizzazione degli interventi di tutti i diversi operatori: volontari, animatori e consulenti  vari.
L’obiettivo primario è quello di promuovere tra le figure professionali la consapevolezza che la sinergia di intenti e di capacità può veramente operare per promuovere la guarigione , il benessere e l’istruzione a favore della crescita intellettuale e umana dei bambini  degli adolescenti ospedalizzati.
b)    Per quanto riguarda il rapporto tra l’ospedale, la scuola e il territorio si rileva che  considerare le istituzione come sistemi aperti e comunicanti è indispensabile per creare una comunicazione circolare – tra l’ospedale, la scuola di appartenenza  dei bambini e degli adolescenti degenti   i vari servizi territoriali e le associazioni esterne- che operi a favore della cultura della prevenzione  della dispersione scolastica e degli insuccessi formativi.
c) Infine, come già rilevato da Seymour  Papert,  inventore del linguaggio informatico “Logo”, comprendere l’importanza del linguaggio informatico per imparare a pensare, imparare ad imparare  ed imparare in generale,  oltre che per imparare a programmare, è stato fondamentale. Oggi, infatti, l’informatica è applicata alla normale attività didattica. La legge  53 /2003  ha di fatto codificato una prassi  didattica ormai consolidata anche per gli alunni della scuola primaria.
ORGANIZZAZIONE
Tutta l’attività della scuola in ospedale deve essere improntata all’efficacia, all’efficienza e alla funzionalità organizzativa didattica. Andrà previsto quanto segue:
l’ISTITUZIONE DI UNA SEZIONE DI SCUOLA PRIMARIA
Per la scuola primaria l’orario sarà distribuito su cinque giorni settimanali dal lunedì al venerdì per un totale di 30 ore settimanali.
METODOLOGIA
Il modello didattico organizzativo della Scuola in Ospedale deve essere improntato alla flessibilità degli orari e delle attività che devono interagire con il trattamento terapeutico.
Gli interventi educativi, formativi, ricreativi di intrattenimento devono integrarsi con il piano di terapia medica ed che devono interagire con il trattamento terapeutico.
Gli interventi educativi, formativi, ricreativi di intrattenimento devono integrarsi con il piano di terapia medica ed interagire per permettere all’alunno ospedalizzato di compiere esperienze significative e rispettose della sua crescita  e della sua dignità di persona in formazione.
In relazione alla condizione degli alunni ricoverati andrà attuato un percorso formativo individualizzato che utilizzi strategie educative didattiche  varie e alternative per permettere di fornire risposte  diverse e personalizzate a ogni bambino coinvolto.
QUALI  ATTIVITA’ EDUCATIVE  DIDATTICHE  PROMUOVERE
Premesso che tutte le attività concorrono alla formazione integrale della persona, in relazione alla condizione dei  degenti, andranno promosse, tutte le attività previste dalla normativa per il loro valore terapeutico universalmente riconosciuto:
le  attività grafico pittoriche manipolative
la musico terapia intesa sia come capacità di ascolto sia come capacità di produzione
la scrittura per la vasta  possibilità di produzione  e di esperienze che permette di esprimere, attraverso la narrazione dei propri e  altrui vissuti
l’informatica, sia per le abilità logiche che  è in grado di sviluppare e potenziare sia per la trasversalità tra le varie discipline.
l’informatica  permette di includere tutte le attività formative, scolastiche e non scolastiche.
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LA SCUOLA IN OSPEDALE VISTA DA UN DIRIGENTE SCOLASTICO
LA SCUOLA IN OSPEDALE :
DIRITTI COSTITUZIONALI ED EVOLUZIONE NORMATIVA
DIRITTI COSTITUZIONALI
Punto focale di quanto andremo a rappresentare è  la persona .
E’ dall’esame della Carta Costituzionale(1) (art.2) che ci vengono indicati i valori morali che sottendono i diritti inviolabili, ascrivibili alla persona alla quale si applicano con pertinenza, i concetti di diritto, di opportunità educativa, di uguaglianza e di diversità.
Mentre il concetto di uguaglianza risponde ad un postulato etico- politico e non è pertanto un obiettivo registrabile sul piano reale, il concetto di diversità appartiene alla prassi, all’azione educativa e medica, al mondo del reale. In un contesto di riferimento internazionale, tali diritti sono stati affermati nella “Carta dell’Infanzia” del 1942 e riaffermati nella” Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite  il 10 dicembre 1948.   Tra tali diritti vanno identificati:
IL DIRITTO ALLA SALUTE (art. 32 della Costituzione e nell’ art. 25/24 e nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948).
IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE (art. 34 della Costituzione e art. 26 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo del 1948)
La tutela di questi fondamentali diritti compete quindi allo Stato che ha sia il compito di rimuovere gli ostacoli di carattere sociale ed economico sia quello di promuoverne il reale godimento, prendendo atto delle diversità, evitando che si trasformino in disuguaglianze.
L’orientamento legislativo attualmente in vigore, sul piano etico è volto all’affermazione del diritto all’uguaglianza e allo stesso tempo al riconoscimento e alla valorizzazione delle differenze individuali allo scopo di ottimizzare le risorse di ciascuno.(2)
L’uguaglianza di valore si realizza mediante l’accettazione delle limitazioni biologiche e pertanto, sul piano della prassi  medica e pedagogica, è necessario elaborare un progetto politico sociale 4 che prenda il suo avvio proprio dai condizionamenti bio-sociali che hanno escluso alcuni dalla loro piena fruizione .E’ infatti  dal riconoscimento del Diritto alla Salute e all’Istruzione che traggono origine l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale e l’ampliamento dell’offerta di istruzione pubblica. In passato, nella legislazione  attuativa, questi diritti sembravano godibili solo in differenti momenti. Oggi, i due servizi, nel quadro di una maggiore consapevolezza culturale, si contestualizzano  in  condizioni di “diversità” all’interno di un’unica realtà, con un ruolo specifico e differenziato rispondendo al contempo al diritto soggettivo  all’istruzione e alla salute.
EVOLUZIONE NORMATIVA
L’illuminata visione di alcuni pediatri ha favorito la nascita della scuola in ospedale. Già nel 1973 la clinica pediatrica di Pavia , poteva vantarsi di una scuola elementare.(3)
Tuttavia, è a partire dagli anni ‘90 che tale scuola trova una collocazione normativa che è divenuta col passare del tempo sempre più attenta e puntuale all’emergere di nuove consapevolezze sociali.(4)
Tra le norme fondamentali è da annoverare la legge  quadro n.104/92 per assicurare l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. L’art. 12 della Legge prevede l’estensione dell’età pediatrica e del diritto all’istruzione fino a 18 anni. E’ in relazione  a questa Legge  che i Provveditori agli Studi hanno istituito negli ospedali, in via sperimentale, sezioni di scuola media e in via eccezionale, organizzato corsi e interventi didattici per i ragazzi degenti frequentanti la scuola secondaria di II grado.
Particolare attenzione merita la risoluzione del Parlamento Europeo A2 – 25.86, che individua e sancisce i diritti costitutivi della Carta Europea dei bambini
Per una più attenta e puntuale regolamentazione della scuola in ospedale bisognerà tuttavia attendere la Circolare 7/8/98 n. 353 che ha per oggetto il “Servizio Scolastico nelle strutture ospedaliere” e fornisce modelli organizzativi per i vari ordini e gradi dell’istruzione.
E’ una regolamentazione del servizio scolastico che si ferma tuttavia alla scuola dell’obbligo.
La sperimentazione dell’autonomia scolastica, il cambiamento del quadro istituzionale nazionale e degli Enti locali e le sinergie tra gli Enti pubblici e privati, in favore dei  “servizi” alla persona, (5), (6) portano ad una più attenta e puntuale regolamentazione in materia. Concordare azioni comuni, sottoscrivere protocolli d’intesa è un obiettivo condiviso dai Ministeri dell’Istruzione della Sanità, della Solidarietà Sociale e  dei Beni Culturali. Nel 2000/2001 detti Ministeri, hanno sottoscritto Protocolli d’Intesa per garantire i diritti dei bambini e degli adolescenti.
Dai protocolli sono scaturiti spunti significativi definiti con l’emanazione della C.M.  del 26.02.01 n. 43 le cui indicazioni permettono di ricondurre ad ordinamento l’attività didattica prevista presso i presidi ospedalieri e  di superare l’assetto sperimentale della scuola secondaria di II grado. A dimostrazione dell’attenzione alla crescita fisica ed intellettuale del minore malato ed ospedalizzato, vengono previste nuove forme di “scuola” quali l’istruzione domiciliare. Nel 2001, per favorire la comunicazione tra la Direzione Generale per l’organizzazione dei sevizi nel territorio, gli uffici scolastici territoriali e le scuole, presso il Ministero è stato attivato un indirizzo di posta elettronica riservato all’attività della scuola in ospedale:
scuola in ospedale@istruzione.it
DIRITTO ALLA SALUTE
Che cos’è la salute?
L’organizzazione mondiale per la Sanità fornisce  la seguente definizione: “ La salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale completo, e non semplicemente l’assenza di malattia o di infermità”.
L’organizzazione del Servizio Sanitario deve pertanto essere programmata assicurando un’assistenza che, accanto all’efficacia della “cura” medica, preveda attenzione alle condizioni psicologiche e sociali del bambino e dell’adolescente malato.
“ I CARE” di Don Milani, (7)  il “prendersi cura”, deve coinvolgere l’intera persona il cui corpo ne rappresenta l’espressione tangibile.